giovedì 10 settembre 2009

Nel frattempo

nel frattempo mi appresto a spegnere il pc pensavo alle cose scritte e fatte dall'amministrazione...

ricordiamo la sagra dell'amicizia dove il comune non ha dato il permesso di farla in via garibaldi (come lo scorso anno) dov'è stata presa la scusa del traffico...
ricordiamo i commenti dello scorso anno del sindaco durante l'intervista di joppolo di camera zhen "io non ho fatto niente ilcomune non c'èntra"
e rimembro ancora che il comune non ha dato i permessi per fatti personali,dove con la grinta e la voglia degli organizzatori e animatori (me compreso visto che c'èro con gli scout) è riuscita una bellissima mattinata...

e rimembro ancora i tempi bui della festa del monte
le sere del monte niente cavalli se non assicurati (per l'incolumità dei cittadini)
la domenica di prummisioni i cavalli sono usciti sotto responsabilità dei cavallerizzi
il lunedì dopo il monte che succede??
tò una sfilata di cavalli e carretti...e l'incolumità del popolo dov'è?
i cavalli sono pericolosi solo per il monte o il lunedì mattina sono state fatte tutte le assicurazioni???

nel frattempo oggi,nella strada per andare all'autodromo,ho provato a guidare sopra il carnevale e non ci sono riuscito,ho fatto la spesa ed ho provato a pagare con altri festini ma non hanno accettato questa valuta
eppure il comune ha fatto tanti festini,purtroppo questi festini non sono serviti a migliorare la vita dei racalmutesi...
Alle prossime elezioni vi consiglio di dire davvero le cose come saranno cioè "amma campari di festi e fistina" non farvi video mentre pulite e rinnovate il paese

io non so leggere l'italiano,mi limito a scriverlo per come so farlo

buonanotte a tutti e ricordo che tutti voi di facebook siete testimoni che mai nessuno di noi ha fatto minacce come si dice sulle tv locali

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La Scinnuta

Scinninu carrittera e urdunara,
spidugliafacenni e scassapagliara.

S'arrizzolanu ddà sutta ranti ranti
cu' havi debiti,pulitici e...birbanti.

Ci scinni lu 'nfamuni e ruffianu:
iètta la petra e s'ammuccia la manu.

Va turtiannu un sciumi di cristiani,
vannu a lu Raffucu li quartari 'n-mani.

Cu' è a la gebbia,cù ìnchi a li cannola,
cu' abbrivira la mula e frisca.-Booona!-.

Sutta di lu cienziu all'ummirata
cu' picca picca ci perdi n'urata.

Tratta da "A Lu raffu E Saracinu" del poeta/scritore racalmutese Piero Carbone

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