giovedì 10 settembre 2009

Lettera aperta all'amministrazione,consigli

Le parole dette da Don Diego,sia a messa che nella lettera,mi hanno fatto riflettere molto sull'attuale condizione politica e su questo movimento che c'è su facebook.
L'unico modo per spuntarla ed andare avanti è iniziare una politica di collettività e sincerità da ambedue le parti.
Signor Sindaco la giunta comunale la scelga lei insieme a tutti i consiglieri da noi votati,scelga persone veramente capaci e oneste in grado di migliorare questo paese.
Consiglieri ritornate ai vostri posti precedenti (che siano di opposizione o di maggioranza) non chiedete favori personali in cambio di una firma o un'approvazione di bilancio (se siamo così a terra è perchè tutti pensiamo a noi stessi e non alla collettività) se il paese migliora migliora per tutti non solo per noi.
Una cosa utile per il paese sarebbe di tagliare dei fondi che non giovano a nessuno e sfruttarli per il sociale e per le famiglie bisognose ,persone con hanticap o altre cose tristi.
I 3-400 euro spesi mensilmente per ogni consigliere non cambiano la vita al consigliere singolarmente (con 400 euro non ci campi una famiglia) ma con l'annullamento di questo "stipendio" le casse comunali avrà almeno almeno 6000 euro al mese.
A questa cosa dello stipendio consiliare mi è stato detto "certo a te non interessa perchè tu non sei consigliere" ma oltre al fatto che si parla di soldi di tutti,io voglio candidarmi al consiglio (e spero che quando mi candiderò sia già gratuito)
Il consiglio gratuito oltre alle casse comunali aiuterà la politica racalmutese,infatti nelle elezioni si vede che su 4000 votanti ce ne sono 8000 per consiglieri (ps frase IRONICA per definire l'assalto al consiglio),con questo stipendio il consiglio è diventato la politica delle grandi famiglie e non più la politica del fare bene.
Signor sindaco chieda un'alleanza con i Carabinieri affinchè la racalmuto notturna non si trasformi in un autodromo pericoloso (magari così ci insegniamo tutti che la precedenza va a destra e le frecce si usano).
Signor sindaco è bene parlare del passato e ricordare i bei tempi andati ma ora siamo nel presente,dobbiamo darci una mossa in questo presente e futuro non possiamo più rimpiangere il passato,non c'è più tempo...
Come lei sa io scrivo su facebook e sono fiero ed orgoglioso del fatto che lei ha detto che io non sono tra i minacciatori e i cospiratori,io voglio fare una politica,se così si può definire la mia "politica",pulita e alcuni incontri che ho avuti dal vivo,tra cui con il presidente Milioto,mi hanno fatto capire che c'è speranza di collaborazione.
Come prova della mia voglia di collaborazione c'è la descrizione del mio gruppo,fatta mesi fa,dove invito tutti alla collaborazione...non è una cosa uscita ora.
La prego di lasciare al passato il passato e di guardare il presente con più serenità,perchè nessuno potrà più farle critiche se i buoni risultati saranno veri e visibili.
Come ultima cosa le chiedo,inoltre,di accettare anche le critiche negative perchè anche quelle sono positive e di rispondere alle critiche con i fatti e con il sorriso di chi fa e farà cose per il bene del paese di Leonardo Sciascia.
Ps se qualcuno volesse guardare i miei vecchi scritti,come prova del fatto che parlo in maniera sincera,può contattarmi e sarò felice di mandare tutte le copie che si vogliono.
pps il mio gruppo è a disposizione di tutti coloro che hanno qualcosa da dire e consigli da dare all'amministrazione con a capo il Sindaco Salvatore Petrotto.
Ringrazio chi si batte per il bene del paese e chi mi ha aiutato a fare crescere me ed il mio gruppo
Perchè Racalmuto Può Fiorire,Basta Crederci

Alaimo Cristian,Innamorato di Racalmuto e di tutto ciò che lo rappresenta

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La Scinnuta

Scinninu carrittera e urdunara,
spidugliafacenni e scassapagliara.

S'arrizzolanu ddà sutta ranti ranti
cu' havi debiti,pulitici e...birbanti.

Ci scinni lu 'nfamuni e ruffianu:
iètta la petra e s'ammuccia la manu.

Va turtiannu un sciumi di cristiani,
vannu a lu Raffucu li quartari 'n-mani.

Cu' è a la gebbia,cù ìnchi a li cannola,
cu' abbrivira la mula e frisca.-Booona!-.

Sutta di lu cienziu all'ummirata
cu' picca picca ci perdi n'urata.

Tratta da "A Lu raffu E Saracinu" del poeta/scritore racalmutese Piero Carbone

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