giovedì 10 settembre 2009

lettera di Don Diego Martorana a tutti i cittadini

Cari cittadini
di Racalmuto

Domenica 12 luglio, festa in onore di Maria SS. del Monte, ho
deciso di starmene a casa, lontano dai rumori. Sono andato a trovare la
famiglia Rizzo: abbiamo pregato insieme per una soluzione positiva del
“giallo”. E' giusto fare festa per non penalizzare la parte sana
dei racalmutesi, però non si può far finta che non sia successo nulla. Ho
avuto tempo e modo di riflettere e ho deciso così di scrivere questa lettera
aperta ai miei cari concittadini.

Mi rivolgo innanzi tutto alla parte sana dei
Racalmutesi che è la maggioranza:
non mollate, non scoraggiatevi, il Signore vi
dice, con l'esortazione di San Paolo: “Dovete splendere come astri
in mezzo ad una generazione perversa”.
Mi rivolgo ai miei confratelli nel Sacerdozio:
dobbiamo avere il coraggio di essere fedeli a Cristo e testimoniarlo
con la vita.
Mi rivolgo al signor Sindaco:
dobbiamo mettere da parte la
conflittualità, c’è bisogno di dialogo, lasciando ad ognuno di
esprimere il proprio pensiero. Solo con il confronto e il dialogo costruttivo si può
operare meglio. Racalmuto ha bisogno di mettere insieme tutti gli uomini di
buona volontà con le loro potenzialità e così darle un nuovo slancio, anche
se alcune cose sono state fatte.
Mi rivolgo ai Consiglieri comunali, agli amministratori,
ai politici, alla Società civile:
uscite allo scoperto per creare un clima di
collaborazione, allontanate la tentazione degli interessi propri per
cercare il bene della nostra Comunità.
Mi rivolgo alle Forze dell’Ordine:
continuate con la vostra presenza a garantire la legalità che ci permette di vivere
serenamente.
Mi rivolgo a tutte le famiglie:
con i relativi problemi economici,
di salute e relazionali, restate saldi nella Fede, Gesù vi dice: “Non
temete ci sono Io”.
Mi rivolgo a quei giovani che credono ancora negli ideali:
continuate a sognare, sappiate però che per mantenerli bisogna lottare con un
mondo che vuole spersonalizzarvi e farvi diventare massa, accettando la cultura
dell’effimero.
Mi rivolgo ai giovani schiavi dell’alcool, droga e sesso:
E' possibile uscirne, ho avuto la fortuna di incontrare, presso la
Comunità di Recupero, tanti giovani rinati… ma la soluzione migliore è sempre la
prevenzione.
Mi rivolgo infine a Voi che covate odio, rancore e vendetta:
liberatevi da questo cancro che rovina la vostra esistenza terrena,
compromette quella futura; potete nascondervi, dire che Dio non esiste, ma Lui c’è,
vi vede e in Gesù Crocifisso e Risorto allarga le braccia per perdonarvi, ma ad
una condizione: essere sinceramente pentiti.



Arciprete

Don Diego Martorana

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La Scinnuta

Scinninu carrittera e urdunara,
spidugliafacenni e scassapagliara.

S'arrizzolanu ddà sutta ranti ranti
cu' havi debiti,pulitici e...birbanti.

Ci scinni lu 'nfamuni e ruffianu:
iètta la petra e s'ammuccia la manu.

Va turtiannu un sciumi di cristiani,
vannu a lu Raffucu li quartari 'n-mani.

Cu' è a la gebbia,cù ìnchi a li cannola,
cu' abbrivira la mula e frisca.-Booona!-.

Sutta di lu cienziu all'ummirata
cu' picca picca ci perdi n'urata.

Tratta da "A Lu raffu E Saracinu" del poeta/scritore racalmutese Piero Carbone

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